I miracoli di Gesù

(145)

Gesù risana due malati e libera dal demonio una fanciulla (537.2 - 537.3 - 537.4)

"Attendo dei malati. Mi hanno visto entrare in città, la voce certo si è sparsa. Nelle ore più calde verranno. Restiamo almeno sino ad un terzo da sesta" risponde Gesù. E riprende a camminare avanti e indietro per non rimanere fermo in quell'aria cruda.
Infatti dopo un poco, quando il sole cerca di mitigare gli effetti del tramontano, viene una donna con una bambina malata e chiede la guarigione. Gesù l'accontenta. La donna depone il suo obolo ai piedi di Gesù dicendo: "Questo per altri bambini che soffrono". L'Iscariota raccoglie le monete.
Più tardi, su una barellina, portano un uomo anziano, malato nelle gambe. E Gesù lo risana.
Terzo viene un gruppo di persone e pregano Gesù di uscire fuor delle mura del Tempio per cacciare il demonio da una fanciulla i cui gridi laceranti si sentono fin lì dentro. E Gesù si avvia dietro questi, uscendo nella strada che conduce in città. Della gente, fra la quale sono degli stranieri, si sono stretti intorno a quelli che tengono la giovinetta, che spuma e si divincola stravolgendo gli occhi. Parolacce di ogni sorta escono dalle sue labbra e tanto più escono più Gesù si avvicina a lei, così come cresce il suo dibattersi.
A fatica la tengono quattro uomini giovani e robusti. E con gli improperi prorompono gridi di riconoscimento al Cristo, e suppliche affannose dello spirito che la tiene per non essere cacciato, e anche delle verità, ripetute con monotonia: "Via! Non mi fate vedere questo maledetto! Va' via! Via! Causa della nostra rovina.
Lo so chi Tu sei. Tu sei.... Tu sei il Cristo. Tu sei.. Non ti ha unto altro olio che quello di lassù. La potenza del cielo ti copre e ti difende. Ti odio! Maledetto! Non mi cacciare. Perchè cacci noi e non ci vuoi mentre tieni vicino una legione di demoni in un solo? Non lo sai che tutto l'inferno è in uno? Sì che lo sai... Lasciami qui, almeno sino all'ora di..." La parola si arresta delle volte come strozzata, altre volte cambia, o si ferma prima, o si prolunga fra gridi disumani come quando urla: "Lasciami entrare almeno in lui. Non mi mandare là nell'Abisso! Perchè sei venuto a perseguitarci, se noi ti abbiamo rinnegato? Va' via! Non ci versare addosso i fuochi del Cielo! I tuoi occhi! Quando saranno spenti noi rideremo... Ah! No! Neanche allora... Tu ci vinci! Ci vinci! Sii maledetto Te e il Padre che ti ha mandato, e quello che da voi viene ed è in voi... Aaaah!"
L'ultimo grido è addirittura spaventoso, di creatura scannata nella quale lentamente entri il ferro omicida, ed è originato dal fatto che Gesù, dopo aver troncato molte volte, per comando mentale, le parole dell'ossessa, pone fine ad esse toccando con un dito la fronte dell giovinetta.
E il grido termina in una convulsione orrenda sinchè con un fragore che ha della risata e del grido di un animale da incubo, il demonio la lascia urlando: "Ma non vado lontano... Ah! Ah! Ah!" seguito subito dallo schianto secco come di un fulmine nonostante che il cielo sia tersissimo.
Molti scappano terrorizzati. Altri si affollano ancor più ad osservare la giovinetta che si è calmata di colpo, accasciandosi fra le braccia di chi la teneva. Sta così pochi attimi e poi apre gli occhi, sorride, si vede fra la gente senza velo sul volto e sul capo, e reclina il viso, per nasconderselo, sul braccio che alza al volto. Chi è con lei vorrebbe che ella ringraziasse il Maestro. Ma Egli dice: "Lasciatela nel suo pudore. La sua anima mi ringrazia già. Riconducetela a casa, dalla madre. E' il posto suo di fanciulla..."